lunedì 3 febbraio 2014

Linguine alle triglie con le briciole


Quando ricominciano le lezioni ricominciano i pranzi al sacco. E dopo un po’ di pranzi al sacco, io inizio a desiderare un piatto di pasta come Willy il coyote il suo Bip bip.
Perché se nel thermos ci puoi mettere delle buonissime vellutate, con anche i crostini a parte quando la buona volontà si spreca, se nel bento ci stanno bene le insalatine con i loro condimenti ben chiusi nei contenitorini più belli del mondo, in nessun posto ci puoi mettere una pasta.
Io che ogni volta mi ustiono la lingua con gli spaghetti perché “non sia mai che si raffreddino”, con che cuore, no ditemelo, con che cuore posso preparare la pasta la sera per il pranzo dopo? Che poi te la ritrovi stracotta, con il condimento tutto assorbito, secchettina e molliccia allo stesso tempo.
Niente, non fa.
E così che dal lunedì “oh che buona questa vellutatina”, passando per il mercoledì “gnam gnam che buona insalatina!” si arriva al venerdì “MOBBASTA! DOMANI ME FACCIO DU’ SPAGHI!”.
Crisi di astinenza da carboidrati, certo, ma anche e soprattutto voglia di qualcosa che sia preparato sul momento, con un minimo di lucidità e di buonumore, non dopo 10h passate in università, con le energie residue di un bradipo morto e una creatività culinaria che manco mia madre (detta anche Mrs penne al sugo –meglio se scotte- & fettina –meglio se alla moda delle suole-. Per 18 anni. TUTTI I GIORNI).
E così il sabato di buon mattino, con il sole o con la pioggia, con gli spaghetti in testa e una bella lista in mano, mi avventuro per una Udine brulicante di vecchietti agguerriti che si contendono le verdure migliori e si fanno largo, armati di bastone, nella mischia al mercato del pesce. Le siore saranno anche più agili di me, che alle 8 del sabato mattina sto ancora dormendo, ma io ho il potere della giovinezza (e soprattutto del mascara!): faccio gli occhi dolci al pescivendolo e mi accaparro le triglie, TIÈ! :D


Per due:
160g linguine
10 triglie piccole
2 pomodori secchi sott’olio
Un pezzetto di scorza d’arancio
Mezza foglia d’alloro
50ml vino bianco secco
1 spicchio d’aglio
Una piccola fetta di pane casareccio
Prezzemolo
Olio evo
sale & pepe

Per prima cosa pulire le triglie: tagliare la testa, eviscerare e sfilettare i pescetti.  Spellare i filetti, sciacquarli delicatamente e tamponarli con carta da cucina.

Preparare un super speedy fumetto: raccogliere tutte le lische e le teste (ma non la pelle!) in un pentolino, tostarle a fuoco altro, aggiungere due bicchieri d’acqua, un pezzetto di scorza d’arancio, un pizzico di sale, mezza foglia d’alloro e portare a bollore. Far bollire per 20 minuti, schiacciando di tanto in tanto le teste e le lische con un mestolino. Tenere da parte in caldo.

Fare le briciole: Tritare grossolanamente il pane. Scaldare un filo d’olio in una padella e rosolarci uno spicchio d’aglio. Eliminare l’aglio e aggiungere le briciole di pane, farle tostare, rigirandole spesso, finché saranno dorate e croccanti. Tenere da parte.
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata e scolarla al dente.

Mentre la pasta cuoce preparare il sugo: scaldare un goccio d’olio in una padella, aggiungere i filetti di triglia tagliati a pezzetti (tenerne da parte qualcuno intero per la guarnizione) e il pomodoro secco sgocciolato, asciugato e tagliato a pezzetti. Rosolare dolcemente il pesce, quindi sfumare con il vino bianco. Lasciar evaporare e aggiungere una manciata di prezzemolo tritato, regolare di sale e pepe. Aggiungere un mestolino di fumetto al pesce, aggiungere gli spaghetti e completare la cottura della pasta nel sugo, mescolando e spadellando: dovrà rimanere un sughetto cremoso, che leghi bene il pesce alla pasta.
Impiattare, aggiungere i filetti interi e le briciole. Mangiare subitissimo! 

C’è del cremoso e del croccante in uno stesso boccone, saporitissima…mi piace un sacco!

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